Numerose – ed ormai ben note – sono le tante informazioni che riguardano la diversità e gli effetti della fibra alimentare della quale la privilegiata fonte alimentare sono tutti i prodotti di origine vegetale.
L’elenco degli effetti positivi sembra, ora allungarsi, infatti una recente ricerca di meta-analisi pubblicata su Stroke, ha preso in esame tutti i lavori scientifici pubblicati nella finestra di tempo compresa tra gennaio 1990 e maggio 2012. Dall’analisi degli studi principalmente condotti in Giappone, Nord Europa e negli USA, è emerso che un consumo adeguato di fibra alimentare riduce il rischio di ictus.
Attualmente l’incidenza dell’ictus, ischemico ed emorragico, è diminuita nei Paesi sviluppati proprio grazie alla maggiore gestione dell’ipertensione ma anche alla maggiore informazione della popolazione. Proprio in questi giorni si sta chiudendo la campagna di prevenzione dell’ictus cerebrale.
Considerando però, l’invecchiamento della popolazione il numero assoluto di eventi è aumentato con conseguenze di disabilità importanti e ricadute sul sistema sanitario e sulla popolazione con elevati costi diretti e indiretti. E’ pertanto importante continuare ad impegnarsi in una educazione alimentare a scopo preventivo e terapeutico.
I dati ottenuti riguardo al rapporto fibra/rischio di eventi cerebrovascolari, evidenziano una relazione inversa e continua per intake giornalieri che oscillano tra 7-25g con una riduzione del rischio del 7% per ogni incremento di 7g di fibra alimentare. Per semplificare: per aumentare l’introito di fibra di 7 g è sufficiente consumare un piatto di pasta integrale (70g), 1 mela e un piatto di pomodori.
E’ stato anche evidenziato che il maggior effetto protettivo è stato rilevato per quantità di consumo pari a 25g, perfettamente in linea con quanto consigliato anche dai Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti per la popolazione italiana (LARN – SINU 2012).
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