Una nuova sperimentazione, condotta in collaborazione con i ricercatori del Massachusetts General Hospital, ha dimostrato che il microbiota intestinale di topi subisce delle drastiche variazioni di composizione a seguito di un intervento di bypass gastrico. Tant’è che il trasferimento di questi microbi in topi sterili causava una rapida perdita di peso corporeo. Lo studio è stato pubblicato su Science Translational Medicine.
Ciò che ha stupito i ricercatori è stata la semplicità con la quale i topi con il Microbiota impiantato abbiamo mantenuto un peso corporeo e quantità di massa grassa ridotti.
E, in seguito, i ricercatori si sono posti la domanda riguardo a cosa sarebbe successo se fossero state adottate le stesse strategie ma in concomitanza con regimi alimentari diversi.
In tutti i casi lo studio suggerisce che gli effetti specifici sulla perdita di peso determinati dalle modificazioni del microbiota intestinale attraverso il bypass gastrico, prospetta un futuro dove la strategia di manipolazione delle popolazioni microbiche possa costituire uno strumento molto importante e valido per affrontare l’obesità. Per far ciò, occorre comunque conoscere i meccanismi microbiologici e metabolici attraverso i quali una popolazione microbica, modificata attraverso un intervento di bypass gastrico, sia in grado di esercitare i suoi effetti su peso e grasso corporeo.
La possibilità di conseguire anche solo alcuni di questi effetti senza adottare realmente approcci chirurgici costituirebbe un modo completamente nuovo di trattare l’obesità, specie in quei pazienti che non possano o non vogliano essere sottoposti ad un intervento chirurgico.
Nonostante i primi risultati ottenuti attraverso questo lavoro siano entusiasmanti, i ricercatori fanno presente che potrebbero volerci anni prima che questo processo possa essere replicato negli esseri umani, in modo che i cambiamenti del Microbiota siano tali da permettere una fisiologica perdita di peso. Piuttosto, la tecnica potrebbe un giorno offrire speranza a quelle persone, pericolosamente obese, che intendano perdere peso senza passare attraverso il trauma di un intervento chirurgico.
La scoperta, rappresenta un “fulmine a ciel sereno” in quanto non vi sono mai stati indizi sulla possibilita’ di ottenere un microbiota fortemente alterato a seguito di un intervento di bypass gastrico. Per cui, le modificazioni, e la velocità con la quale queste sono avvenute ha realmente stupito anche gli stessi ricercatori.
Da un punto di vista microbiologico ciò che si è venuto a concretizzare sulla flora microbica, a seguito dell’intervento di bypass gastrico, è stato un aumento della popolazione dei Proteobacteria ed una diminuzione di quella dei Firmicutes. Tali cambiamenti sono risultati repentini (evidenti gia’ dopo una settimana dall’intervento chirurgico) e stabili nel tempo (anche per mesi).
Oltre alle variazioni della composizione delle popolazioni microbiche, i ricercatori hanno rilevato cambiamenti nella concentrazione di alcuni acidi grassi a catena corta. Altri studi, nel passato, avevano già suggerito che tali molecole possono essere fondamentali nel segnalare all'”ospite” di accelerare il metabolismo, depositare o meno le calorie in eccesso sotto forma di grasso corporeo.
Questi studi sono molto importanti in quanto permetteranno di comprendere sempre di piu’ le relazioni ospite/microbiota e come queste possano influenzare i vari percorsi nutrizionali, specie finalizzati al dimagrimento.
Il riassunto dell’articolo in questione può essere consultato al seguente link:
http://stm.sciencemag.org/content/5/178/178ra41.abstract