Che la nutrizione materna sia fondamentale per lo stato di salute dell’embione, del feto e del neonato è un dato di fatto. Tant’è che è più che noto che l’integrazione della dieta, ad esempio attraverso l’aumento delle disponibilità di vitamine fpossa avere dei benefici sul nascituro (vedi ad esempio l’importanza di garantire un’adeguata disponibilità di acido folico (Vit. B9), per ridurre i rischi di spina bifida.
Ma alla stessa maniera alcune sostanze o alimenti assunti dalla mamma durante la gestazione potrebbero essere fornte di problemi, se non di veri e propri guai.
A questo riguardo, una ricerca pubblicata BioMed Central, rivista ad accesso libero BMC Medicine, dimostra che l’assunzione di caffeina da parte della mamma è correlata ad una riduzione del peso corporeo del nascituro e sembra allungare la durata complessiva della gravidanza.
Alla stregua delle sostanze nutritive e dell’ossigeno, la caffeina passa liberamente la barriera placentare, ma l’embrione in via di sviluppo non è in grado di esprimere gli enzimi necessari per inattivare questa molecola in modo efficiente. A questo riguardo l’OMS propone un limite nell’assunzione della caffeina pari a circa 300 mg al giorno durante la gravidanza, ma alcuni paesi raccomandano di non superare la quantità di 200 mg (dose che può essere inferiore a quella contenuta in una sola tazzina di caffè).
Per studiare l’impatto della caffeina durante la gravidanza sui neonati, un gruppo di ricercatori dell’Istituto Norvegese per la salute pubblica, ha utilizzato informazioni raccolte in più di dieci anni relativamente alla dieta delle mamme e dettagli antropometrici relativi alla nascita dei rispettivi figli. Dopo le opportune esclusioni, sono state inserite nel campione oltre 60.000 gestanti.
Nello studio, tutte le fonti di caffeina sono state attentamente monitorate: caffè, tè, bevande gassate, così come alimenti contenenti cacao tra cui dolci e cioccolato.
I risultati ottenuti dimostrano che non vi sarebbe alcuna correlazione tra l’assunzione di caffeina e parti prematuri. Piuttosto la caffeina (indipendentemente dalla forma di assunzione) sembrerebbe allungare la durata della gravidanza secondo una relazione pari a 5 ore per ogni 100 mg di caffeina assunta giornalemente.
Inoltre lo studio suggerisce che l’assunzione della caffeina sia inversamente correlata al peso corporeo del neonato, e che quindi essi risultano più piccoli rispetto alla loro reale età gestazionale. I bimbi in questa condizione risultano essere a più alto rischio di salute a breve e lungo termine e, a questo riguardo, 200-300mg di caffeina al giorno possono aumentare il rischio di ridotto peso corporeo gestazionale di quasi un terzo.
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