Pochi mesi fa sull’American Journal of Clinical Nutrition sono stati pubblicati i risultati del piú ampio studio epidemiologico finora condotto per verificare gli eventuali effetti del consumo di soft drinks addizionati con aspartame (nello specifico, Diet Soda) sull’incidenza di tumori del sistema ematopoietico, rispetto al consumo di soft drink zuccherati (Regular Soda) o al non consumo di tali bevande. Tra i soft drink, la Diet Soda é la principale fonte alimentare di aspartame negli Stati Uniti: si stima infatti che, ogni anno, gli americani consumino circa 5250 tonnellate di aspartame in totale, di cui circa l’86% (4.500 tonnellate) si trova proprio in queste bevande dietetiche.

I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e Harvard Medical School (Boston) hanno analizzato  questionari alimentari di un totale di 77.218 donne e 47.810 uomini, all’interno del Nurses’ Health Study e dell’Health Professionals Follow-Up Study, per un periodo di tempo di 22 anni.

Nell’arco dei 22 anni, sono stati identificati 1324 linfomi non-Hodgkin (NHL), 285 mielomi multipli, e 339 leucemie. I ricercatori hanno poi calcolato il rischio relativo (RR) di incidenza per un intervallo di confidenza (CI) del 95%, utilizzando modelli proporzionali di Cox.

Analizzando i dati in funzione del sesso, soltanto negli uomini si é osservato che il consumo giornaliero di una o piú lattine di Diet Soda (pari a 330 mL) determinava un rischio di sviluppo di linfoma non-Hodgk del 31% superiore ai non consumatori (RR: 1.31; 95% CI: 1.01, 1.72), e un aumento del 102% del rischio di sviluppare mieloma multiplo (RR: 2.02; 95% CI: 1.20, 3.40).  Nelle donne, nessun aumento di rischio é stato riscontrato. Al contrario, solo un’analisi combinata dei dati provenienti dai due sessi ha mostrato un rischio di sviluppo di leucemia, del 42% superiore ai non consumatori (RR 1.42; 95% CI: 1.00, 2.02).

Quest’ultimo dato ha qualcosa di incoerente, e mina le basi di un possibile effetto sesso-dipendente delle bevande contenenti dolcificanti quali l’aspartame.

Ma c’é di piú. Sempre e solo considerando gli uomini, gli individui che regularmente consumano Regular Soda (ovvero la bevanda banalmente zuccherata) totalizzarono un rischio addirittura maggiore di sviluppare linfoma non-Hodgkin (pari al 66% superiore ai non consumatori del soft drink) (RR: 1.66; 95% CI: 1.10, 2.51).

Questo dato crea nuove incoerenze e rende difficile, coi dati di cui si dispone al momento, poter estrapolare una discussione articolata e conclusioni certe.

Gli autori stessi del lavoro concludono “Anche se i risultati non escludono la possibilità di un’azione cancerogena di uno o piú componenti presenti nella Diet Soda, primi tra tutti l’aspartame, l’incoerenza degli effetti osservati nei due sessi sull’incidenza di linfomi non-Hodgkin, mielomi e leucemia non consentono di estrapolare conclusioni certe “.

Ma…

leggendo i brevi comunicati, post e trafiletti che sono stati generati negli ultimi mesi proprio sui risultati di questo lavoro, l’impressione é ben diversa. Tanto che  sembra sia stata (finalmente?) trovata la prova certa che l’aspartame provoca tumori:

http://www.tnepd.com/2012/laspartame-e-collegato-alla-leucemia-e-al-linfoma

http://www.naturalnews.com/037772_aspartame_leukemia_lymphoma.html

Attenzione dunque a leggere solo i commenti-dei-commenti che pullulano nel web, perché pur di presentare notizie “sensazionali” a volte vengono presentati dati non del tutto corretti.

E noi lettori rischiamo di perdere il vero senso dei lavori scientifici e la esatezza dei loro contenuti.

L’abstract dell’articolo pubblicato su Am J Clin Nutr al seguente link:

http://ajcn.nutrition.org/content/96/6/1419.abstract

Dott.ssa Sara Tulipani