La sindrome da stanchezza cronica (Chronic Fatigue Syndrome) definita anche Encefalomielite Mialgica è caratterizzata da una stanchezza prolungata, senza ristoro e debilitante è un disturbo sempre più diffuso e dalle cause ancora oscure.

Una ricerca internazionale svolta dal Prof. Gulisano e dal Prof. Ruggiero della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze attribuisce al Cadmio l’origine dei principali sintomi quali cefalea, mal di gola ricorrente, difficoltà di concentrazione, dolore alle ossa e alla muscolatura, disturbi del sonno e perdita di memoria.

Il lavoro, pubblicato su Medical Hypotheses, ha evidenziato per la rima volta la relazione tra la malattia e l’esposizione al Cadmio. Questo è un metallo pesante cancerogeno molto diffuso nei Paesi industrializzati, che si produce nell’inquinamento urbano, nell’incenerimento dei rifiuti, nell’elettronica da consumo, nei processi industriali, nell’edilizia e nel fumo di tabacco. L’allarme si amplifica considerando che ci sono anche alcuni matrici alimentari quali prodotti agricoli (riso, grano), molluschi (ostriche), organi animali (fegato, rene) contenenti elevate concentrazioni del metallo o dei suoi sali.

I ricercatori hanno dimostrato i danni di tale metallo a livello dei neuroni umani ed hanno messo a punto una tecnica ecografica semplice, non invasiva ma efficace per evidenziare fenomeni infiammatori o di danno celebrale. Tutto ciò allo scopo di accelerare l’iter diagnostico, a tutt’oggi molto lungo, complesso e faticoso, ed anche verificare la remissione dei danni dall’inizio delle terapie in via di sperimentazione in tutto il mondo.

Fonte: Mayo Clinic