Le allergie alimentari sono disturbi in aumento, che affliggono un numero notevole di persone. Come emerge da un nuovo studio pubblicato nel fascicolo di dicembre dell’Annals of Allergy, Asthma and Immunology, i pesticidi contenenti diclorofenolo possono rappresentarne parzialmente la causa.

In effetti lo studio suddetto, ha messo in evidenza che alti livelli di diclorofenolo, una sostanza chimica utilizzata in pesticidi e per clorare l’acqua, quando ritrovati all’interno del corpo umano, sono spesso associati ad allergie alimentari.

In particolare, la ricerca ha dimostrato che, in alcune persone, alti livelli di antiparassitari contenenti diclorofenolo possono indebolirne la tolleranza ai cibi, causando allergie alimentari. Queste sostanze chimiche, sono comunemente rintracciate in pesticidi utilizzati dagli agricoltori nell’attività di contrasto di insetti e parassiti.

Lo studio è stato condotto nel periodo compreso tra il 2005 e il 2006 ed ha coinvolto 10348 partecipanti. Di questi, 2548 presentavano diclorofenolo nelle urine. In quest’ultimo gruppo di persone sono state selezionati 2211 soggetti che furono inclusi nello studio.

I risultati ottenuti, hanno messo in evidenza che circa 1 soggetto su 5 (411 casi) mostrava un’allergia alimentare, sebbene 1 su 2 (1016 casi) manifestavano una allergia ambientale.

Studi precedenti avevano dimostrato che negli Stati Uniti, le allergie alimentari ed ambientali fossero in aumento. I risultati di questa sperimentazione suggeriscono che il trend di questi due parametri potrebbero essere correlati e che l’incrementato utilizzo di antiparassitari e altre sostanze chimiche in agricoltura,  possa essere causa dell’aumentata prevalenza delle allergie alimentari.

E’ interessante considerare che i dati emersi dimostrano anche che, nonostante l’acqua clorata possa presentare a volte tracce di diclorofenoli, l’assunzione di acqua in bottiglia rispetto a quella del rubinetto, non riduce significativamente l’incidenza delle allergie alimentari.

Gli allergeni alimentari emersi più comunemente nella sperimentazione sono risultati: il latte, le uova, le arachidi, il grano, le noci, la soia il pesce e i crostacei.

I sintomi delle allergie alimentari, variavano tra un rash cutaneo di media entità a reazioni potenzialmente letali quali lo shock anafilattico.

Per maggiori approfondimenti consultare il seguente link.

http://www.annallergy.org/article/S1081-1206(12)00671-0/abstract