Un frammento di cranio rinvenuti dagli antropologi in Tanzania mostra che i nostri antenati mangiavano carne da almeno 1,5 milioni di anni, gettando nuova luce sull’evoluzione della fisiologia umana e lo sviluppo del cervello.

Il consumo di carne è sempre stato considerato una delle cose che ci ha fatto diventare umani come noi intendiamo oggi questo termine, con le proteine che hanno contribuito alla crescita del nostro cervello.

Il lavoro pubblicato dal Prof. Musiba della University of Colorado Denver, mostra che 1,5 milioni di anni fa non eravamo carnivori opportunisti, bensì eravamo attivamente impegnati nella caccia allo scopo di mangiare carne.

Lo studio è stato pubblicato il 3 ottobre nel “peer-reviewed journal PLOS ONE”.

Un frammento di cranio di circa 5 cm è stato rinvenuto nella famosa “Gola Olduvai” nel nord della Tanzania, un sito che per decenni ha prodotto numerosi indizi sull’evoluzione degli esseri umani moderni e che, non a caso, è stato spesso chiamato “la culla del genere umano”.

Il frammento apparteneva ad un bimbo di circa 2 anni e mostra segni di iperostosi porotica associata ad anemia. Secondo lo studio, la condizione è stata probabilmente causata da una dieta improvvisamente priva di carne.

La presenza di anemia indotta da iperostosi porotica indica, indirettamente, che la carne nel Pleistocene inferiore fosse diventata così essenziale per il funzionamento corretto degli ominidi che la sua scarsità o la mancanza improvvisa era causa di condizioni deleterie o, addirittura, patologiche.

Dato che reperti di ominidi bambini molto piccoli sono molto rari nella documentazione fossile dell’Africa orientale del Pleistocene inferiore, la presenza di iperostosi porotica in un ritrovamento, insinua che abbiamo solo iniziato a scalfire la superficie nella nostra comprensione riguardo alle abitudini alimentari ed allo stato di salute delle popolazioni ancestrali del profondo passato.

Dall’analisi del reperto i ricercatori hanno supposto, dimostrandolo, che la dieta del minore fosse carente di vitamina B12 e B9 e che la carne utilizzata per lo svezzamento fosse stata tagliata. Sembra che il piccolo non sia stato nutrito adeguatamente e che sia morto a causa di malnutrizione.

Lo studio offre approfondimenti molto interessanti riguardo ai comportamenti e all’evoluzione degli ominidi tra cui l’Homo sapiens.

Mangiare carne è associato con lo sviluppo del cervello. Il cervello è un organo di grandi dimensioni e richiede un sacco di energia. Molti ricercatori stanno cominciando ad interrogarsi riguardo al rapporto tra l’espansione del cervello e una dieta ricca di proteine.

Gli esseri umani sono una delle poche specie sopravvissute dotate di un cervello grande in rapporto alle dimensioni corporee. Gli scimpanzé, i nostri parenti più stretti, mangiano poca carne ed hanno una capacità cerebrale nettamente inferiore a quella degli esseri umani. Questo comportamento alimentare è ciò che probabilmente ci ha permesso di distaccarci dai nostri cugini. La domanda che a questo punto sorge spontanea è: che cosa ha innescato il nostro consumo di carne? Una necessità ambientale? Una necessità ecologica? La stessa espansione cerebrale? Ad oggi nessuno conosce ancora questa risposta.

L’articolo completo è consultabile liberamente al seguente link:

http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0046414