Sembra un controsenso ma è così. I fitoestrogeni sembrerebbero ridurre il rischio di obesità nei bimbi ma non nelle bimbe. Ciò è quanto emerge da uno studio condotto su un campione di bambini spagnoli e pubblicato nell’ultimo numero dell’European Journal of Clinical Nutrition.
Qui i ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione sull’assunzione di una particolare tipologia di fitoestrogeni, i Lignani, e le loro relazioni con il rischio obesità.
I Lignani sono dei Fitoestrogeni, non flavonoidi, tra cui i più comuni sono il Pinoresinolo, il Siringaresinolo, il Lariciresinolo ecc. Essi costituiscono la principale fonte di fitoestrogeni nella popolazione occidentale. Sono presenti in quasi tutti i cereali integrali (mais, riso), in svariati tipi di frutta, legumi, crucifere e nei semi di sesamo e di lino.
I lignani, sono associati alla frazione polisaccaridica non amidacea della pianta. Ad oggi esistono dati epidemiologici e sperimentali riguardo all’assunzione di fitoestrogeni che sembrano associare queste sostanze alla riduzione del rischio di varie alterazioni come: patologie cardiovascolari, dislipidemie (specie ipercolesterolemia), sindrome premestruale, menopausa, osteoporosi e neoplasie. Ciò che si sa al riguardo di questi composti è che essi siano in grado di interagire con i recettori estrogenici ed influenzare i geni estrogeni-dipendenti; inibire gli enzimi coinvolti nel metabolismo e nella biosintesi degli estrogeni; modulare la sintesi dell’ormone tiroideo; inibire la topoisomerasi; inibire la chinasi-proteica ed interagire con i componenti del ciclo cellulare come la proliferazione, differenziazione ed apoptosi; esercitare un’azione antiossidante.
La sperimentazione ha dimostrato ciò che in realtà alcuni studi precedenti lasciavano supporre, e cioè che l’assunzione di Lignani (stimata per un’alimentazione di tipo mediterrano pari a circa 0,76 mg/giorno di Lignani assunti dai bimbi) favorisce la riduzione dell’Indice di Massa Corporea (BMI), la diminuzione del grasso corporeo totale ed il miglioramento del metabolismo del glucosio. Tra i cibi risultati maggiormente importanti per l’assunzione di questi composti troviamo: l’olio di oliva, il pane, le verdure (specie carciofi), gli agrumi, il caffè. Lo studio ha anche messo in evidenza una associazione sesso-specifica difficilmente spiegabile. I lignani sembrerebbero efficaci solonei bambini e non nelle bambine. A questo riguardo è stato ipotizzato che questi composti possano competere con l’estradiolo endogeno ad interagire con i recettori dei principali carrier per estrogeni (es. sex-hormone-binding globulin) ovvero influenzare i tessuti estrogeno dipendenti durante la pubertà.
E’ comunque da notare che questo studio, come altri simpili, non riesca a discriminare sull’eventuale azione sinergica di altre sostanze attive di composti fitochimici eventualmente contenuti nei vegetali. Di conseguenza, occorre approfondire gli studi in merito per comprendere il ruolo attivo dei Lignani a prevenire l’obesità ovvero un loro semplice impiego come Marker di stile di vita sano.
L’articolo relativo alla sperimentazione è consultabile al seguente link: