La Adropina-peptide è un peptide endogeno neuroendocrino, recentemente descritto, che sembra giocare un ruolo critico nella modulazione dei normali processi fisiologici e nel mantenimento dell’omeostasi metabolica.

Nei topi, il fegato produce questa proteina, che aumenta in risposta a cibi molto grassi e si riduce dopo il digiuno. La proteina sembra giocare un ruolo nella gestione dell’attività di vari geni a significato metabolico, in particolare quelli coinvolti nella produzione di lipidi dai carboidrati. Studi condotti negli ultimi periodi riguardo a questa proteina in animali obesi suggeriscono che essa giochi anche un ruolo nella risposta insulinica e nel prevenire la steatosi epatica.

Un recente studio volto ad approfondire alcuni aspetti metabolici legati all’obesità, ha cercato di approfondire le funzioni di questa molecola peptidica, che pur sembrando importante nell’omeostasi metabolica è ad oggi quasi completamente sconosciuta.

L’Adropina-peptide è una molecola secreta dal fegato che, se somministrata a topi obesi indotti dalla dieta, migliora la steatosi epatica e l’omeostasi del glucosio.

Ad oggi non è chiaro se l’Adropina-peptide sia un ormone peptidico regolato da segnali di tipo metabolico. Inoltre, alla stessa maniera, non è altrettanto chiaro il significato di un calo di espressione dell’adropina-peptide con l’obesità rispetto alla malattia metabolica.

In uno studio pubblicato recentemente su Obesity, è stato approfondita la regolazione sierica dell’Adropina-peptide in funzione dello stato metabolico e della dieta. I livelli sierici di questa molecola sono risultati alti nei ratti di laboratorio in condizione di alimentazione standard e si riducevano in caso di digiuno o di obesità indotta dalla dieta. Alti livelli di Adropina-peptide sono stati osservati nei topi alimentati con una dieta ricca di grassi e a basso contenuto di carboidrati, mentre i livelli più bassi sono stati osservati nei topi alimentati con una dieta povera di grassi e ricca di carboidrati.

Per studiare il ruolo del deficit di Adropina-peptide nell’omeostasi metabolica, sono stati generati topi di laboratorio privi di questa molecola (AdrKO). Le nidiate AdrKO hanno mostrato un aumento del 50% in aumento di adiposità, anche se l’assunzione di cibo e il dispendio energetico fossero normali. I topi AdrKO manifestavano anche dislipidemia e la soppressione della ridotta produzione di glucosio endogena in condizione iperinsulinemica-euglicemica, suggerendo quindi l’insorgenza di uno stato di insulino-resistenza.

Mentre i portatori omo-ed eterozigoti dell’allele nullo per l’Adropina-peptide manifestavano una obesità indotta dalla dieta normale rispetto ai controlli, la ridotta tolleranza al glucosio associata ad aumento di peso spiccava in entrambi i gruppi.

A stomaco pieno, i livelli di Adropina-peptide sono regolati da macronutrienti dietetici e aumentano con un maggiore contenuto di grassi alimentari. L’Adropina-peptide non sembra coinvolto nella regolazione dell’assunzione del cibo, tuttavia, il suo impatto sembra essere importante sull’adiposità e nella prevenzione della resistenza insulinica, della dislipidemia, e della tolleranza al glucosio.

Per concludere, anche in questo caso appare evidente come la composizione della dieta possa influenzare notevolmente l’obesità e i depositi di adipe nonché indurre una condizione di rischio di Sindrome Metabolica. A questo riguardo devono essere aumentati gli sforzi per migliorare la conoscenza riguardo ai meccanismi di regolazione metabolica e dei loro rapporti con l’obesità che ado oggi risultano ancora di là dall’essere completamente chiariti.