Alimenti ricchi di fibre possono offrire una buona protezione contro le malattie cardiovascolari. Gli effetti  sono stati particolarmente evidenti nelle donne.

È quello che affermano i risultati di un recente studio – pubblicato su PLoS ONE – che ha indagato sulle abitudini alimentari di oltre 20.000 abitanti della città svedese di Malmö, ponendo una particolare attenzione al rischio di malattie cardiovascolari.

Il team di ricerca, guidato dal  Dr. Peter Wallström, dell’università di Lund, in Svezia, ha analizzato l’importanza di 13 diverse variabili nutrizionali, compreso il consumo di fibre alimentari, di grassi, di proteine e di carboidrati.

Il team di ricerca ha valutato i dati di 8.139 partecipanti di sesso maschile e 12.535 partecipanti di sesso femminile, entrambi con un età compresa tra i 44 ed i 73 anni di età. Tutti i partecipanti non avevano nessun precedente di malattia cardiovascolare e di diabete mellito.

Nel corso dello studio sono stati individuati 1.089 maschi e 687 donne con malattia ischemica cardiovascolare . Dall’analisi dei risultati si è evidenziato che l’assunzione di fibre è stata associata a tassi di incidenza più bassi di CVD nelle donne e di ictus ischemico negli uomini” .

Il Dr. Wallström ha detto:”Le donne che avevano seguito una dieta ricca di fibre mostrava quasi il 25% in meno di probabilità di soffrire di malattie cardiovascolari rispetto alle donne che avevano seguito una dieta povera di fibre” ed  ha notato che l’effetto è stato meno pronunciato negli uomini.

I ricercatori, comunque, commentano che la ragione esatta della differenza tra i sessi non è ancora chiara, ma il Dr.Wallström fa notare: “La differenza nei risultati tra uomini e donne dimostra che abbiamo bisogno di prestare maggiore attenzione alla differenza di genere quando si conduce una ricerca sulla dieta”.

Tuttavia, i ricercatori  sottolineano che i risultati dovrebbero essere interpretati con una “certa cautela”, dato che altri studi hanno dimostrato che limitare  il consumo di grasso e di zucchero è di primaria importanza per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

Per leggere l’abstract dell’articolo cliccare sul seguente link:
http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0031637

Dr.ssa Francesca Trinastich