E’ quanto emerge da uno studio pubblicato su Stroke – Journal of the American Heart Association, condotto da un team di ricercatori della Norwich Medical School (University of East Anglia), in collaborazione con studiosi della Harvard School of Public Health di Boston e con il ricercatore italiano Giancarlo Logroscino, dell’Universitá di Bari.
L’obiettivo iniziale dello studio é stato quello di verificare i potenziali effetti sulla salute del consumo di flavonoidi, una famiglia di composti fenolici presenti in alimenti e bevande di origine vegetale, quali frutta, verdura, cacao, vino rosso, té. In particolare, lo scopo primario del lavoro fu di identificare le eventuali relazioni tra l’assunzione totale di flavonoidi, o di specifiche classi di flavonoidi, e il rischio di andare incontro ad ictus, sia ischemico che emorragico.
Nel corso di 14 anni, i ricercatori hanno esaminato una popolazione di 69.622 donne reclutate all’interno del “Nurses’ Health Study”. Le abitudini alimentari delle pazienti sono state monitorate regolarmente attraverso questionari alimentari semiquantitativi, che hanno permesso agli studiosi di calcolare l’assunzione di flavonoidi con la dieta, sia come assunzione totale che divisa per classi di flavonoidi.
Nel corso dei 14 anni, si verificarono 1803 casi di ictus nella popolazione in osservazione. Mentre l’assunzione complessiva di flavonoidi attraverso il consumo dei principali cibi tipici della dieta statunitense non mostró un gran beneficio nel prevenire l’ictus, l’assunzione di una specifica classe di flavonoidi, i flavanoni, si associó a una riduzione del 19 per cento del rischio di ictus ischemico.

I flavononi sono particolarmente presenti in frutti citrici, e precedenti ricerche hanno inoltre suggerito un possibile ruolo di tali composti presenti negli agrumi nella prevenzione dell’aumento di peso e della sindrome metabolica, fattore predisponente del diabete di tipo 2, nonché nella riduzione del rischio di malattie cardiache.
Pertanto, i risultati dello studio esortano al consumo regolare di arance,  pompelmi e dei loro succhi derivati, purché privi di zuccheri aggiunti.  Ovviamente, ulteriori studi prospettici saranno necessari al fine di confermare i dati presentati, soprattutto perché essendo gli agrumi particularmente ricchi di vitamina C, urge la necessitá di confermare lo specifico ruolo protettivo dei composti fenolici chiamati in causa, nella riduzione del rischio di ictus.

L’articolo é scaricabile ai seguenti link:
http://stroke.ahajournals.org/content/early/2012/02/23/STROKEAHA.111.637835
http://stroke.ahajournals.org/content/early/2012/02/23/STROKEAHA.111.637835.full.pdf+html