Sembra che alti livelli  di vitamina D [25-(OH)D] circonlanti nel sangue,   riducano nelle donne il rischio di esordio precoce della degenerazione maculare legata all’età (AMD).

Infatti secondo i risultati del nuovo studio dell’Università di Buffalo (New York) e pubblicati sull’ Archives of Ophthalmology, un elevato consumo di vitamina D, proveniente sia dalla dieta che dal consumo di integratori e corrispondente a   una dose di 15.1 µg/die, era associato ad una riduzione del 59% del rischio di sviluppare AMD.

Gli alimenti che contengono quantità apprezzabili di vitamina D sono pesce azzurro (salmone, sardine, aringhe, tonno, alici etc.), fegato, uova, latte ed i suoi derivati e le verdure verdi. L’olio di fegato di merluzzo ne è particolarmente ricco. Un’altra fonte importante di vitamina D è l’esposizione alla luce solare che stimola la produzione endogena di questo importante microelemento.

AMD

La degenerazione maculare legata all’età (AMD), è una malattia degenerativa che colpisce la zona centrale della retina, detta macula e progressivamente puó portare alla perdita completa della visione centrale.

La macula è un punto giallo di circa 5 millimetri di diametro presente nella zona centrale della retina. Con l’avanzare dell’età, i livelli di pigmento della macula diminuiscono naturalmente ed aumenta cosí il rischio di AMD. Il colore giallo è dovuto al contenuto di  luteina e zeaxantina, che provengono dalla dieta.

La AMD Alliance International afferma che nonostante vi siano approssimativamente 25-30 milioni di persone nel mondo affette da AMD,  la consapevolezza di tale malattia è molto bassa.

Lo studio

Nel recente studio, il Dr. Millen ed i suoi collaboratori, hanno analizzato i livelli sanguigni circolanti di vitamina D (25(OH)D). Sono state incluse nell’analisi 1.313 donne di età compresa tra i 50 e i 79 anni. Complessivamente, 241 hanno sviluppato AMD precoce e 26 una forma avanzata della malattia.

I risultati dell’analisi su donne di tutte le età non hanno mostrato una relazione significativa tra AMD precoce e livelli di 25(OH)D, ma quando l’analisi era stata effettuata su donne al di sotto dei 75 anni, si è potuto notare una significativa riduzione del rischio di AMD precoce all’aumentare dei livelli di 25-(OH)D.

Il Dr Millen e collaboratori, ipotizzando sul probabile meccanismo d’azione, hanno notato che  sembra essere coinvolta l’infiammazione, dato che è una delle cause dello sviluppo di AMD, mentre la vitamina D è nota per la sua attività antinfiammatoria.

Questo è il secondo studio che mostra un’associazione fra la AMD e la vitamina D. Questi risultati quindi sostengono la precedente osservazione sulla vitamina D come potenziale protettore contro lo sviluppo di AMD.
Comunque sono necessari ulteriori studi per verificare l’esattezza di tale associazione e per comprendere il meccanismo di interazione fra vitamina D, fattore genetico e stile di vita  con il rischio di sviluppare AMD precoce.

Potete leggere l’abstract dell’articolo cliccando sul seguente link:
http://archopht.ama-assn.org/cgi/content/abstract/129/4/481