Uno studio condotto da Jon Tilburt, pubblicato sul British Medical Journal nel 2008, ha dimostrato che metà dei medici americani che hanno partecipato a un sondaggio su scala nazionale dice di prescrivere regolarmente ai pazienti dei placebo.
Questa notizia ha catturato molto l’attenzione dei media e ha suscitato la reazione di molti esperti, i quali si chiedono se sia giusto ingannare sistematicamente i pazienti dando loro dei placebo senza che ne sappiano nulla. Ma c’è un documento, pubblicato sul Public Library of Science Journal, che solleva un problema ancor più serio: la prescrizione di farmaci off-label.
Nel 2001, ultimo anno di cui sono disponibili i dati, i medici americani avrebbero prescritto 150 milioni di farmaci off-label (medicinali prescritti per ragioni diverse da quelle per le quali sono stati approvati). Si tratta del 21 per cento di tutte le prescrizioni fatte per 160 dei farmaci più comunemente utilizzati negli Stati Uniti. Circa i tre quarti di tutte le prescrizioni off-label sono state effettuate per condizioni per le quali vi era scarso o nessun supporto scientifico.
I produttori di questi farmaci sembrano ritenere che la pratica sia etica. Nell’articolo, due medici ricercatori, Adriane Fugh-Berman e Douglas Melnick, sostengono che, nonostante sia illegale promuovere l’utilizzo di farmaci per uso off-label da parte delle aziende farmaceutiche, queste trovano ugualmente il modo di farlo.
In questi casi, la Food and Drug Administration statunitense approva il farmaco con l’indicazione di una patologia rara o poco comune, fattore che ne garantisce una più rapida approvazione, mentre l’azienda prepara una campagna che ne promuove l’utilizzo off-label per usi per i quali nessun dato è stato visionato dalla FDA.
La chiave per incoraggiare l’uso off-label è quello di assicurarsi che non sia l’azienda a proporre un uso simile del farmaco, ma i medici ritenuti “opinion leader”, i quali sono liberi di dire ciò che vogliono sui suoi possibili utilizzi off-label.
La promozione di eventuali usi off-label è supportata anche da convegni scientifici (eventi ovviamente non sponsorizzati dalle aziende farmaceutiche). Queste pratiche sono talmente redditizie che alcune aziende farmaceutiche continuano a perseguirle anche a rischio di pesanti multe. Nonostante negli ultimi anni molte aziende abbiano dovuto pagare miliardi di dollari di multe, la promozione dell’utilizzo di farmaci off-label continua a fiorire.
L’articolo è reperibile al seguente link:
http://www.plosmedicine.org/article/info:doi/10.1371/journal.pmed.0050210