La carie dentale ha un’eziopatogenesi multifattoriale; concorrono fattori genetici, ambientali, biologici, sociali, comportamentali e psicologici, espressi in una complessa interazione con il biofilm dentale. Diversi approcci preventivi sono stati focalizzati sulla riduzione del consumo di zucchero e sulla sua sostituzione con edulcoranti non fermentescibili, quali i polioli. Oggi, i polioli più utilizzati sono il sorbitolo e lo xilitolo, che si trovano in molti prodotti, come le gomme da masticare.
Lo xilitolo è considerato non fermetescibile dai batteri del cavo orale, inibisce la crescita, il metabolismo e la produzione di polisaccaridi da parte dello streptococco mutans (SM), mostrando proprietà non cariogeniche e cariostatiche.
L’uso regolare di gomma da masticare allo xilitolo aumenta il flusso salivare e la rimineralizzazione dello smalto, riducendo inoltre l’acidogenicità della placca e la
crescita dei lattobacilli salivari.
Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia dello xilitolo nella prevenzione della carie, anche se la prova del suo effetto è ancora limitata.
Per valutare la reale efficacia di una misura preventiva è fondamentale sapere se il suo effetto positivo dura nel tempo, anche dopo la sua interruzione.
Ricercatori italiani delle Università di Sassari, Milano e Bari in collaborazione con l’Università di Gothenburg (Svezia) hanno pubblicato su “Clinical Oral Investigation” uno studio sugli effetti dell’uso quotidiano, per un lungo periodo di tempo, di gomma da masticare allo xilitolo nella prevenzione della carie dentale.
L’ipotesi testata in questo studio è che l’uso quotidiano di una dose elevata di una gomma da masticare allo xilitolo (11,6 g) per 6 mesi ridurrebbe, dopo due anni, l’incremento delle superfici dei denti cariati nei primi molari permanenti. E’ stato anche valutato l’effetto sul pH della placca e sui batteri cariogeni, gli streptococchi mutans ed i lattobacilli salivari.
Sono stati reclutati nello studio 204 bambini, ad elevato rischio, di età compresa tra 7-9 anni (età media 8,3 ± 1,2 anni), che rispondevano ai seguenti criteri: presenza di due o tre carie nella dentizione permanente e/o primaria, carie di livello D3 (ossia che interessano anche la dentina), concentrazione salivare di streptococco mutans (MS) >105 CFU/mL, presenza di tutti i primi molari. Sono stati esclusi bambini con patologie sistemiche e quelli che avevano seguito un trattamento antibiotico nei 6 mesi precedenti l’inizio dello studio.
I partecipanti sono stati randomizzati in due gruppi: uno ha masticato chewing gum senza zucchero allo xilitolo, l’altro chewing gum senza zucchero e senza xilitolo. Del primo gruppo denominato “xilitolo” 74 bambini hanno terminato il periodo sperimentale, del secondo gruppo “no-xilitolo” 83.
Nei 6 mesi i bambini sono stati istruiti a masticare due globetti per 5 minuti, cinque volte al giorno (alle ore 8.30, alle ore 13.00, 15.00, 18,00 e 21.00), subito dopo i pasti principali e spuntini sotto la supervisione di insegnanti o genitori.
Due anni dopo il completamento della somministrazione delle gomme da masticare, i bambini sono stati riesaminati rivalutando lo stato delle carie, gli SM salivari e la concentrazione di lattobacilli. Durante il periodo di sperimentazione, tutti i soggetti hanno ricevuto un dentifricio al fluoro (contenente 1450 mg di NaF). Durante il periodo di transizione tra la fine del periodo di sperimentazione e il follow-up, è stato somministrato ogni 6 mesi un questionario, al fine di valutare se i bambini fossero stati sottoposti a qualsiasi strategia preventiva per la carie. E’ stato anche investigato il regime dietetico. Insieme al questionario è stato somministrato un diario alimentare per 3 giorni, per calcolare la media giornaliera di frequenza di assunzione di zucchero e la quantità totale di consumo di zucchero (mono e disaccaridi) contenuti negli alimenti e nelle bevande consumati nei 3 giorni. Dai risultati dei diari alimentari non sono emerse differenze statisticamente significative nel consumo giornaliero di zuccheri tra i due gruppi.
Dei bambini non sono disponibili dati sullo stato socio-economico delle famiglie.
Dal follow-up è emerso che i bambini del gruppo “xilitolo” hanno mostrato una riduzione statisticamente significativa sia della acidogenicità della placca che della concentrazione degli SM. I bambini che avevano masticato la gomma con xilitolo hanno mostrato anche un incremento significativamente minore del numero di nuove lesioni cariose. Nel gruppo “xilitolo” le lesioni cariose iniziali riscontrate sono state il 2.86% contro il 16.66% del gruppo “non xilitolo”; mentre per quanto riguarda le carie più profonde (D3) erano il 1.43% nel gruppo “xilitolo” contro il 2.86% dell’altro.
Lo studio ha dato indubbiamente dei risultati clinici di notevole rilevanza, che posso essere spunto per prossime campagne sanitarie in ambito scolastico di prevenzione della carie dentale.
Per approfondimenti:
“Six months of high-dose xylitol in high-risk caries subjects—a 2-year randomised, clinical trial” Guglielmo Campus et al; Clinical Oral Investigations April 2013, Volume 17, Issue 3, pp 785-791,
http://link.springer.com/article/10.1007/s00784-012-0774-5/fulltext.html