Ancora una volta è proprio vero il vecchio detto ”una mela al giorno, toglie il medico di torno”. La mela, infatti,  è un frutto ricco di antiossidanti ma contenuti quasi esclu-sivamente nella buccia, e pare che alcuni elementi presenti in quest’ultima siano capaci di inibire l’attività di un enzima legato all’aumento della pressione sanguigna.

È quanto afferma un nuovo studio condotto dal Nova Scotia Agricultural College in Canada. Secondo i risultati pubblicati sul Food Chemistry, gli estratti della buccia di mela, ricchi di flavonoidi, sono stati associati a una riduzione dell’attività dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE).

Tale enzima da tempo è noto proprio per i suoi effetti negativi sull’apparato cardiocircolatorio in quanto può essere causa di pressione alta
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Il nuovo studio, condotto su cellule in vitro, ha cercato di indagare gli effetti dell’estratto di buccia di mela sull’attività degli enzimi ACE. Per arrivare a queste conclusioni gli scienziati hanno testato separatamente la buccia dal frutto su un campione di enzima ACE.

I risultati hanno mostrato che molti dei costituenti dell’estratto della mela, oltre i flavonoidi, hanno inibito l’attività degli enzimi ACE in modo dipendente dalla dose cioè, maggiore è la dose testata, maggiori sono i livelli di inibizione. Inoltre la buccia è risultata essere almeno sei volte più efficace del frutto carnoso.
I ricercatori del Nova Scotia Agricultural College spiegano: «La buccia della mela è un fonte ricchissima di flavonoidi con benefici per la salute. I flavonoidi della buccia inibiscono infatti l’ACE, un enzima associato all’ipertensione».

Un risultato molto importante dato che circa un miliardo di persone in tutto il mondo soffre di pressione alta o ipertensione, che corrisponde ad una pressione arteriosa sistolica e diastolica (BP) superiore a 140 e 90 mmHg e che rappresenta un grande fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.

Si potrebbe pertanto parlare di “prevenzione naturale” ma si dovranno attendere ulteriori ricerche sull’eventuale danno causato dai prodotti chimici utilizzati per la coltivazione delle mele.

I ricercatori Nileeka Balasuriya, e Vasantha Rupasinghe hanno scritto: “Nel complesso, i risultati suggeriscono che l’estratto di buccia di mela, ricco di flavonoidi, ha la potenzialità di agire come un ACE-inibitore ma risultano necessari ulteriori studi su modelli animali per poter confermare tali risultati“.

Per leggere l’abstract cliccare sul seguente link:
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0308814612011351

Dott.ssa Francesca Trinastich