Un nuovo studio americano afferma che i flavonoidi presenti nel succo d’arancia sono in grado di neutralizzare gli effetti dannosi dovuti al consumo di pasti con alto contenuto di grassi e di carboidrati. Secondo i ricercatori, guidati dal Prof. Paresh Dandona, sembra che i possibili benefici del succo d’arancia siano dovuti all’elevato contenuto dei flavonoidi naringenina ed esperidina.
I ricercatori dell’Univeristà di Buffalo hanno riportato nell’”American Journal of Clinical Nutrition” che tali flavonoidi sono stati individuati perchè esercitavano un’azione antiossidante e riducevano il grado d’infiammazione provocata dal consumo dei pasti tipo fast-food.
Allo studio hanno partecipato 30 persone, uomini e donne, in buono stato di salute, con un peso corporeo normale e con un’età compresa tra i 20 e i 40 anni. I partecipanti sono stati assegnati casualmente a tre diversi gruppi di 10 persone. Tutti i gruppi consumavano pasti ricchi di grassi e carboidrati. La differenza stava nel consumo di bevande: mentre un gruppo beveva acqua durante i pasti, l’altro beveva un succo d’arancia non ottenuto da concentrato e un terzo gruppo consumava una bevanda zuccherata.
Dall’analisi dei campioni di sangue si è visto che in tutti gruppi si produceva un aumento dei livelli dei radicali liberi, peró questo aumento risultava significativamente minore nel gruppo che aveva consumato il succo d’arancia durante i pasti. Inoltre, nei due gruppi che avevano consumato acqua e bevande zuccherate durante i pasti, a differenza del gruppo che beveva succo d’arancia, i ricercatori hanno notato un aumento nel sangue dei componenti chiamati toll-like receptors (TLRs). Questi elementi TLRs giocano un ruolo importante nello sviluppo dei processi d’infiammazione, dell’arteriosclerosi, dell’obesità e della resistenza all’insulina.
Husam Ghanim, il primo autore di questo studio, afferma che per la prima volta si é dimostrato che, bevendo succo d’arancia durante il consumo di pasti con alto contenuto di carboidrati e di grassi, è possibile prevenire l’aumento di agenti che favoriscono l’infiammazione. Questo risultato è molto importante poichè è risaputo che alti livelli di trigliceridi e di glucosio possono portare allo sviluppo di eventi cardiovascolari.
Ad ogni modo, il consumo regolare di pasti ricchi di grassi produce un’infiammazione permanente e in questo caso bere un succo d’arancia non ci salva dal rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. La scelta più saggia è quella di consumare cibi sicuri, salutari e che non siano proinfiammatori.
Potete trovare l’abstract di questo articolo sul seguente link:
http://www.ajcn.org/cgi/content/abstract/91/4/940