dark-chocolate-bathConsumando 40 grammi al giorno di cioccolato nero, per due settimane, si può combattere lo stress e ottenere effetti benefici a livello metabolico e della flora intestinale.
Lo afferma uno studio recentemente pubblicato sul “Journal of Proteome Research”, i cui risultati mostrano che mangiando quotidianamente cioccolato nero si possono ridurre i livelli degli ormoni dello stress nei soggetti molto ansiosi.

Durante lo studio, per poter valutare i cambi metabolici associati al consumo di 40 grammi al giorno di cioccolato nero,  i ricercatori hanno osservato i campioni di sangue e di urina di 30 soggetti adulti sani, per due settimane.

I cambi metabolitici sono stati valutati utilizzando il metodo della spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR) e la spettroscopia di massa (MS) ed è stato somministrato un questionario psicologico per  poter dividere i partecipanti in gruppi a seconda della maggiore o minore ansietà.

Alla fine dello studio si è osservata una reale diminuzione dei livelli degli ormoni dello stress nei campioni esaminati. I ricercatori hanno visto che il cioccolato nero diminuiva l’escrezione urinaria degli ormoni cortisolo e catecolamina (ormoni dello stress).

I soggetti molto ansiosi presentano un profilo metabolico distinto, con differente energia omeostatica, differente metabolismo ormonale e differente attività della flora intestinale. In questo studio i ricercatori hanno notato che il cioccolato nero ha in parte normalizzato queste differenze dovute allo stress.

Sono numerosi gli studi che negli ultimi anni hanno messo in evidenza i potenziali benefici sulla salute dei componenti del cioccolato.  Per esempio, i flavonoidi presenti nel cacao sono spesso stati associati a un miglioramento della salute cardiovascolare grazie al mantenimento della pressione sanguigna, migliorando la funzione endoteliale e diminuendo la presenza di stati trombotici, infiammatori e ossidativi.
Purtroppo il meccanismo d’azione dei componenti bioattivi del cioccolato a livello molecolare è ancora poco conosciuto.

Di seguito vi riporto il link dove trovare l’abstract:

http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/pr900607v