Vetro, plastica o metallo: in quale contenitore si conserva meglio l’olio d’oliva?

In lattina, in bottiglia di vetro o di plastica, o addirittura in brik. Esistono molte tipologie di contenitori o recipienti nei quali possiamo trovare l’olio d’oliva extravergine, ma non tutte risultano essere ideali ed ugualmente adatte a conservare le sue proprietà, i suoi nutrienti e il suo sapore. Tale differenza è dovuta al processo di ossidazione che, attaccando l’olio, lo deteriora. In alcuni di questi contenitori tale processo risulta accelerato e dunque l’olio è meno protetto dall’attacco di agenti esterni come luce, ossigeno e temperatura.

Per verificare quale è il miglior modo di conservarlo, i ricercatori delle università di Pisa e di Siena hanno realizzato uno studio nel quale hanno analizzato diversi tipi di contenitori a livello industriale. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Nutrients, hanno rivelato che i migliori contenitori sono quelli realizzati con stagno inossidabile e vetro scuro. Questi materiali non permettono alle radiazioni ultraviolette di penetrare ed alterare la composizione dell’olio d’oliva extra vergine.

Dal momento in cui viene prodotto, l’olio è a contatto con luce ed aria e la sua composizione inizia a cambiare. Il miglior modo per conservarlo è in contenitori realizzati con materiali inerti e opachi, che non alterino la sua composizione e non permettano alla luce di accelerare il suo naturale processo di ossidazione. Dunque i migliori sono le bottiglie di vetro opaco o di colore scuro come verde e azzurro, così come i contenitori di ceramica. Anche la latta risulta sicura sempre che sia ben rivestita in modo tale che i componenti del metallo non passino nell’olio.

Un altro tipo di contenitore, meno comune degli altri, ma che oltre a proteggere dalla luce rende difficile il passaggio dell’ossigeno è il bag in box (sacco in scatola), costituito da una scatola con rubinetto che protegge il contenuto dall’aria impedendone l’ossidazione (l’aria non entra mai a contatto con il prodotto poiché la chiusura del rubinetto è sigillata e la sacca si svuota man mano che si consuma il liquido, comprimendosi, assottigliandosi e ripiegandosi su se stessa senza formare bolle). La plastica è risultata la peggiore.

Altri due aspetti sono stati considerati. La grandezza del contenitore, da considerare in relazione alla velocità con cui consumiamo l’olio. Quando il contenitore è chiuso e sigillato non ci sono possibilità che entri ossigeno, ma appena iniziamo ad usarlo viene aperto ed entra l’aria. Dunque se non se ne utilizzano grandi quantità è meglio optare per bottiglie più piccole. L’altro aspetto da tenere in conto è la temperatura. È importante tenere il contenitore d’olio lontano da fonti di calore come fornelli e forno, dal momento che il calore lo deteriora. Il luogo ideale è conservarlo in una dispensa fresca, lontano da luce e fonti di calore.

Fonte:

The Nutraceutical Value of Olive Oil and Its Bioactive Constituents on the Cardiovascular System. Focusing on Main Strategies to Slow Down Its Quality Decay during Production and Storage

Francesca Trinastich