Consumo di latte e acne: fisiopatologia di un disturbo dermatologico

Nella nostra società occidentale molte malattie croniche, quali: diabete, coronaropatie, ipertensione arteriosa, obesità, demenza, atopie, sono fortemente influenzate da fattori dietetici. Nei paesi nord Europei ed Americani, l‘acne, per esempio, è un’epidemia tra i giovani che colpisce il 79-95% degli adolescenti, il che suggerisce che un fattore ambientale potrebbe essere la causa.

Il consumo di latte vaccino è uno dei pilastri della dieta occidentale. Nel corso dell’evoluzione dei mammiferi, quest’ultimo ha sempre avuto la funzione di sostenere la crescita e la prolificazione cellulare. I risultati dello studio American Growing Up Today con 4.273 ragazzi e 6.094 ragazze di età compresa tra 9 e 15 anni hanno mostrato una correlazione significativa tra consumo di latte e acne; la correlazione era particolarmente forte nei ragazzi che bevevano latte magro. Al contrario, un altro studio ha riportato che non è stato trovato un solo caso di acne tra i 1.200 abitanti di Kitavan della Papua Nuova Guinea o i 115 cacciatori e raccoglitori dell’Aché del Paraguay che non bevono latte e non consumano latticini. Questi risultati suggeriscono che il consumo di latte è un fattore che contribuisce all’acne osservata nelle nazioni industrializzate occidentali.

A livello biochimico il consumo di latte influenza il segnale insulinico: l’asse del GH- IGF-1 (o somatomedina c) altera l’omeostasi dell’unità pilo-sebacea ed è un potente mitogeno in vari tessuti ghiandolari.

Il GH, o ormone della crescita o somatotropina, viene secreto durante la pubertà in modo massiccio e si lega ai suoi recettori nella maggiorparte delle cellule periferiche. Nel fegato induce la sintesi e la secrezione dell’ormone polipeptidico IGF-1, che è il vero mediatore della crescita. Più del 90% dell’IGF circolante nel plasma è legato alla proteina-3 legante l’IGF (IGFBP-3) e il resto a IGFBP-1, -2, -4 e -6. La trasduzione del segnale IGF-1 avviene attraverso il recettore IGF-1 (IGF1R), un recettore tirosin-chinasi che può formare eterodimeri con il recettore dell’insulina. L’IGF-2 si lega al recettore IGF-2 che funziona come un recettore scavenger. L’insulina si lega principalmente al suo recettore, ma può anche legarsi con bassa affinità con l’IGF1R. IGF-1 e IGF-2 possono anche legarsi con bassa affinità al recettore insulinico, in modo tale che sia possibile la sovrapposizione tra la trasduzione del segnale di IGF-1 e dell’insulina. La trasduzione del segnale IGF1R attiva principalmente la cascata di segnalazione Ras / Raf / MAP / chinasi e la cascata di segnalazione fosfoinositolo-3-chinasi (PI3K), che promuove la proliferazione cellulare, la lipogenesi e la crescita, ma inibisce l’apoptosi.

Di prassi, l’acne è stata sempre considerata un disturbo dermatologico, che colpisce l’unità-pilosebacea, legato al testosterone circolante. Gli studi in questo senso ci dicono che l’acne si correla strettamente con il livello IGF-1 circolante e con l’ormone della crescita.

Nelle donne è stata osservata una correlazione tra elevati livelli sierici di IGF – 1 e il numero totale di lesioni dell’acne: numero di papule, pustole e comedoni. Sia l’IGF – 1 che l’insulina stimolano la sebogenesi. Nelle ghiandole sebacee coltivate in colture, è stato dimostrato che l’IGF – 1 induce la lipogenesi dose – dipendente

Ma perché parliamo di latte e acne e IGF-1?

Il latte è una secrezione bioattiva complessa che svolge un ruolo importante nel miglioramento della crescita e nello sviluppo dei mammiferi appena nati. Gli esseri umani sono gli unici mammiferi che hanno accesso al latte e ai latticini nel corso della vita. Il latte vaccino contiene una serie di ormoni bioattivi tra cui IGF – 1 (4-50 ng / ml) e IGF – 2 (40-50 ng / ml). IGF – 1, un importante stimolatore della lattogenesi, viene secreto nel latte. Livelli aumentati di IGF – 1 si trovano nel latte di mucche a cui è stato somministrato ormone della crescita ricombinante per aumentare la produzione di latte. La pastorizzazione e l’omogeneizzazione non fanno nulla per ridurre significativamente la sua attività. L’IGF-1 bovino e umano sono identici e si legano con la stessa affinità con l’IGF1R umano. IGF – 1 rimane intatto mentre attraversa il tratto gastrointestinale, raggiungendo il plasma nella sua forma bioattiva. La caseina è protettiva per l’assorbimento di IGF – 1. L’ aumento del consumo di latte negli adulti porta ad un aumento del 10-20% dei livelli sierici di IGF circolanti – 1, e nei bambini a un aumento del 20-30%. Il consumo di latte ha un marcato effetto insulinotropico. In particolare, la frazione di proteine ​​del siero del latte aumenta ulteriormente i livelli di insulina mentre la caseina aumenta l’IGF – 1. Le ragazze che consumano meno di 55 ml di latte al giorno presentano livelli di IGF – 1 significativamente più bassi rispetto alle ragazze che consumano latte a oltre 260 ml al giorno. Uno studio europeo con 2.109 donne ha mostrato una significativa correlazione positiva tra consumo di latte e livelli sierici di IGF – 1. I latticini aumentano i livelli sierici di IGF – 1 in misura maggiore rispetto ad altre fonti proteiche come la carne. Il consumo di latte aumenta il rapporto tra IGF – 1 e IGFBP – 3, aumentando così la biodisponibilità di IGF – 1.

IGF-1 aumenta nelle ghiandole surrenali la sintesi di DHEAS e gli studi in questo senso ci dicono che DHEAS induca l’acne comedonica.

Inoltre, IGF – 1 è fondamentale per la steroidogenesi ovarica ed è stato anche associato alla patogenesi dell’iperandrogenismo ovarico nella sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). I pazienti con PCOS hanno spesso elevati livelli di IGF – 1 e insulina nonché resistenza all’insulina, livelli elevati di DHEAS, irsutismo, cicli mestruali irregolari e acne. L’espressione di IGF1R nello stroma ovarico e il numero di IGF1R sugli eritrociti nelle donne con PCOS è significativamente superiore rispetto ai controlli.

In uno studio, 46 bambini di età compresa tra 10 a 11 anni dalla Mongolia (Ulaanbaatar), che non erano abituati a consumare latte,  bevendo 710 ml di latte al giorno per 4 settimane, hanno avuto un aumento del 23,4% dei livelli sierici di IGF-1. Quindi il latte altera l’ asse GH / IGF – 1 nei bambini in età prepuberale, portando IGF-1 a livelli oltremodo elevati. Questa potrebbe essere una spiegazione per l'”epidemia” dell’acne nelle società occidentali in cui il latte viene consumato.

Alla luce di questi studi, è chiaro che è bene limitare il consumo di latte in età puberale, se si soffre di acne, in modo tale da ridurre le terapie farmacologiche, che non sempre sono senza effetti collaterali.

Dott.ssa Stefania De Chiara

 

Per ulteriori approfondimenti:

J Dtsch Dermatol Ges. 2009 Apr;7(4):364-70. doi: 10.1111/j.1610-0387.2009.07019.x. Epub 2008 Feb 20. Milk consumption: aggravating factor of acne and promoter of chronic diseases of Western societies.